Gli effetti del reiki a distanza nei pazienti oncologici. Uno studio

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Gli effetti del Reiki a distanza nei pazienti oncologici: uno studio.

Nel 2015 l’Asian Pacific Journal of Cancer Prevention (Vol 16) ha pubblicato l’articolo “Effects of Distant Reiki On Pain, Anxiety and Fatigue in Oncology Patients in Turkey: A Pilot Study” con uno studio finalizzato a determinare l’effetto del Reiki a Distanza sul dolore, l’ansia e la fatigue (termine inglese che significa astenia, stanchezza) nei pazienti oncologici. Lo studio è stato condotto dall’Istituto di Oncologia dell’Università di Istanbul.

Premessa
Fatica, stress e dolore sono sintomi comuni tra i malati di cancro e influenzano pesantemente la qualità della loro vita.
Uno studio ha riportato che la fatica era il problema più comune (48,5%) insieme a dolore (26,4%), stress (24,8%), depressione (24,0%) e ansia (24,0%) (Carlson et al., 2004). La stanchezza colpisce il 50% -70% della popolazione (Curt, 2000, Davidson et al., 2002; Carlson et al., 2004).
I tassi complessivi di stress sono risultati essere del 35,1% in un grande
database di pazienti (9000) con cancro (Zabora et al., 2001) e il 69% dei malati di cancro ha riferito che il dolore limita le loro attività quotidiane (Breivik et al., 2009; Lee et al., 2014).
Un altro studio riporta che il dolore si verifica nel 50% dei pazienti con cancro sottoposti a trattamento e più del 70% dei pazienti sperimenta dolore verso il fine vita (Davis et al., 2004).
Lo scopo dello studio ha voluto, quindi, verificare l’effetto del Reiki a distanza su questi aspetti.

Il metodo

Questo studio controllato e randomizzato è stato condotto in Turchia presso l’Istituto universitario di oncologia da settembre 2013 a febbraio 2014.
La popolazione dello studio era composta da pazienti con il cancro con stadiazione varia e sottoposti a diversi tipi di chemioterapia.
I pazienti colpiti dalla malattia sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo, oltre alle cure convenzionali, è stato praticato Reiki secondo il metodo Usui; al secondo gruppo solo le cure convenzionali.
Tutti i pazienti sono stati informati rispetto alla partecipazione allo studio sul Reiki ma nessuno sapeva in quale gruppo era stato inserito.
Quelli trattati con la tecnica Reiki hanno ricevuto sei sessioni a distanza, di notte, della durata di 30 minuti ciascuna.
Un unico operatore Reiki, addestrato al 2° livello del metodo Usui (con 4 anni di esperienza) si trovava ad 8 km di distanza.
L’operatore Reiki conosceva solo il nome della persona.

I risultati
Attraverso un’intervista in presenza e le consuete scale cliniche si sono misurati i parametri relativi a dolore, ansia e fatigue che sono risultati significativamente ridotti in chi aveva ricevuto Reiki rispetto agli altri.

Le conclusioni

Lo studio dimostra che il Reiki è efficace nella gestione del dolore, dello stress e della fatigue.
Presto per trarre conclusioni in quanto si tratta di uno studio pilota: si richiedono ulteriori approfondimenti. In passato altri studi avevano mostrato un moderato effetto del Reiki sul dolore, con risultati non univoci. Altre indagini preliminari, come quella di Bowden del 2010, segnalavano una riduzione sulla scala dello stress. Di fatto, gli studi sono per lo più limitati dalla scarsa numerosità del campione e dalla mancanza di gruppi di controllo. Lo studio di Istanbul potrebbe incoraggiare ulteriori indagini nel merito.

Leggi il testo completo dell’articolo originale.
L’articolo è stato pubblicato anche su PubMed.

http://journal.waocp.org/article_31175_4410b9aee922916320996fa472723164.pdf