Azione Epatoprotettiva del Reishi

Il fegato svolge un ruolo centrale di regolazione del metabolismo corporeo e anche un ruolo importante nell’eliminazione di sostanze di scarto e tossiche dall’organismo. Danni al fegato e intossicazioni possono essere causati da molti xenobiotici, come alcool e molti farmaci, malnutrizione, infezioni e anemia[1,2]. I danni a carico del fegato sono molto diffusi e, nella maggior parte dei casi, comporta la formazione di stress ossidativo con progressiva evoluzione da steatosi a epatite cronica, fibrosi, cirrosi e carcinoma epatocellulare[3]. I funghi medicinali, da sempre ingiustamente considerati dannosi per la salute del fegato, svolgono un interessante ruolo epatoprotettivo; i metaboliti secondari dei funghi come i composti fenolici, terpeni e steroidi e componenti essenziali della parete cellulare come polisaccaridi, b-glucani e proteine, svolgono un’azione benefica sul fegato. Tra funghi, Ganoderma lucidum è indubbiamente la specie più ampiamente studiata e con i risultati migliori.

L’attività epatoprotettiva dei peptidi del Ganoderma lucidum è stata valutata contro la lesione epatica nei topi, D-galattosamina (D-GalN)-indotta. I peptidi del Reishi sono stati somministrati tramite sonda gastrica giornalmente per due settimane alle dosi di 60, 120 e 180 mg/kg, rispettivamente. Il danno epatico indotto da D-GalN si è manifestato con un aumento significativo nell’attività degli enzimi di marcatura (AST, ALT) nel siero, dei livelli aumentati di MDA nel fegato, dalla diminuzioni significativa dell’attività della SOD e del livello di GSH nel fegato. Il pretrattamento dei topi con peptidi di Reishi hanno mantenuto questi parametri tra valori normali.

Questi risultati biochimici sono stati completati da esame isto-patologico delle sezioni del fegato. I migliori effetti epatoprotettivi dei peptidi sono stati osservati dopo il trattamento con la dose di 180 mg/kg, come dedotto dai parametri biochimici e dagli esami isto-patologici del fegato. I risultati di questo studio hanno rivelato che i peptidi di Ganoderma lucidum possono produrre una diminuzione significativa della lesione epatocellulare indotta da D-GalN[4].

Un altro studio molto interessante ha messo in relazione l’effetto epatoprotettivo del Ganoderma lucidum contro l’epatotossicità acuta indotta da intossicazione di etanolo in ratti Sprague-Dawley. Il trattamento con Reishi ha ridotto le alterazioni istologiche, causa di danno epatico acuto indotto da etanolo, e ha ridotto significativamente l’aumento dell’enzima alanina aminotransferasi (ALT); non vi è stata una significativa riduzione dei livelli di aspartato aminotransferasi (AST). Ha anche migliorato in modo significativo i livelli di superossido dismutasi (SOD) e l’attività dell’enzima catalasi (CAT). Lo studio ha suggerito che il trattamento con Ganoderma lucidum è efficace nella protezione contro danno epatico acuto indotto da etanolo nei ratti, modulando l’attività degli enzimi che metabolizzano l’etanolo e attenuando lo stress ossidativo[5].

Fonti bibliografiche:

        1. Mroueh, M.; Saab, Y.; Rizkallah, R. Hepatoprotective activity of Centarium erythraea on acetaminophen-induced hepatoxicity in rats. Phytotherapy Res. 2004, 18, 431–433.
        2. Gowri-Sankar, N.L.; Manavalan, R.; Venkappayya, D.; Raj, C.D. Hepatoprotective and antioxidant effects of Commiphora berryi (Arn) Engl bark extract against CCl4-induced oxidative damage in rats. Food Chem. Toxicol. 2008, 46, 3182–3185.
        3. Kodavanti, P.R.; Joshi, U.M.; Young, Y.A.; Meydrech, E.F.; Mehendale, H.M. Protection of hepatotoxic and lethal effects of CCl4 by partial hepatectomy. Toxicol. Pathol. 1989, 17, 494–505.
        4. Shi, Y.; Sun, J.; He, H.; Guo, H.; Zhang, S. Hepatoprotective effects of Ganoderma lucidum peptides against D-galactosamine-induced liver injury in mice. J. Ethnopharmacol. 2008, 117, 415–419.
        5. Jang SH, Cho SW, Yoon HM, Jang KJ, Song CH, Kim CH. Hepatoprotective Evaluation of Ganoderma lucidum Pharmacopuncture: In vivo Studies of Ethanol-induced Acute Liver Injury. J Pharmacopuncture. 2014 Sep;17(3):16-24. doi: 10.3831/KPI.2014.17.022.

Reishi e Chemioterapia

Il Ganoderma lucidum è un fungo parassita o saprofita, non commestibile per il suo sapore amaro e la consistenza legnosa, appartenente alla classe delle Homobasidiomycetes, dell’ordine delle Polyporalesm e della famiglia delle Ganodermataceae. Il suo colore varia dal rosso-arancione, al marrone e al nero ed ha aspetto tipicamente lucente, laccato. È annoverato tra le 10 sostanze terapeutiche naturali più efficaci esistenti. Agisce come regolatore delle funzioni organiche, viene utilizzato per la prevenzione e la cura di molte condizioni patologiche, soprattutto a carico dell’apparato cardiovascolare e negli stati stressogeni.

È considerato un grande adattogeno, la miglior scelta per uno stimolo generale dell’organismo e un sostegno antisenescenza. L’antico testo cinese Shen Nong Ben Jing, risalente circa al 500 d.C., afferma che il Ganoderma lucidum è “utile per aumentare l’energia vitale, migliorare le facoltà mentali e prevenire la smemoratezza”. Esso può “ rinvigorire il corpo e la mente, ritardare l’invecchiamento e favorire la longevità. Rende stabili le condizioni mentali”. In MTC (Medicina Tradizionale Cinese) non è stato utilizzato solo come tonico per aumentare la longevità, ma anche per modulare il sistema immunitario, per importanti problemi cardiovascolari e per stimolare la funzionalità epatica. Nel suo libro “Medicinal Mushroom” Christopher Hobbs afferma: “Negli ultimi 20 anni il Ganoderma lucidum è stato sottoposto a numerosi studi clinici sugli uomini e si ritiene sia benefico per una grande quantità di disturbi.”

Diversi studi supportano l’utilità di questo fungo nei pazienti affetti da neoplasia. Il Ganoderma lucidum è in grado di sopprime la sintesi proteica e la crescita tumorale influenzando la sopravvivenza e le vie di segnalazione della proliferazione che agiscono sulla traduzione, suggerendo che il Reishi è un potenziale agente terapeutico naturale per vari tipi di tumori[1]. Inoltre, è stato osservato che questo fungo è in grado di migliorare l’efficacia della chemioterapia, riducendone gli effetti collaterali. In particolare, è stato condotto uno studio su ratti da laboratorio a cui veniva somministrato, via intraperitoneale, il cisplatino, un agente chemioterapico che provoca diversi effetti collaterali, tra cui nausea e vomito. L’integrazione con Ganoderma lucidum ha ridotto gli effetti collaterali, quali nausea e vomito, e migliorato in modo significativo l’appetito, in maniera dose-dipendente, suggerendo un effetto di sostegno dell’estratto sulla condizione generale del corpo[2]. Un altro studio molto interessante ha mostrato che i pazienti che avevano ricevuto il Ganoderma lucidum con chemio/radioterapia avevano più probabilità di rispondere positivamente al trattamento rispetto alla sola chemio/radioterapia. Il trattamento con il solo Ganoderma lucidum non ha mostrato lo stesso tasso di regressione come quello osservata con la terapia di combinazione. I risultati per gli indicatori della funzione immunitaria dell’ospite hanno suggerito che il Ganoderma lucidum aumenta contemporaneamente la percentuale di CD3, CD4 e CD8 al 3,91%. Inoltre, il fungo ha mostrato un relativo miglioramento della qualità di vita rispetto ai controlli e non ci sono state segnalazioni di tossicità ematologica o epatologica significative[3].

Fonti bibliografiche:

  1. Suarez-Arroyo IJ, Rosario-Acevedo R, Aguilar-Perez A, Clemente PL, Cubano LA, Serrano J, Schneider RJ, Martínez-Montemayor MM. Anti-tumor effects of Ganoderma lucidum (reishi) in inflammatory breast cancer in in vivo and in vitro models. PLoS One. 2013;8(2):e57431. doi: 10.1371/journal.pone.0057431. Epub 2013 Feb 28.
  2. Wang CZ, Basila D, Aung HH, Mehendale SR, Chang WT, McEntee E, Guan X, Yuan CS. Effects of ganoderma lucidum extract on chemotherapy-induced nausea and vomiting in a rat model. Am J Chin Med. 2005;33(5):807-15.
  3. Xingzhong Jin, Julieta Ruiz Beguerie, Daniel Man-yeun Sze, Godfrey CF Chan. Ganoderma lucidum (Reishi mushroom) for cancer treatment. Cochrane Gynaecological, Neuro-oncology and Orphan Cancer Group. 13 JUN 2012. DOI: 10.1002/14651858.CD007731.pub2

Azione Antiallergica del Reishi

L’uso medicinale di funghi ha una lunga tradizione nei paesi asiatici, mentre il loro impiego in occidente è in leggero aumento a partire da questi ultimi decenni. L’edizione della nuova rivista scientifica International Journal of Medicinal Mushrooms (Begell house, Editor-in-Chief S. P. Wasser), diversi libri e recensioni sui funghi medicinali[1-6] e conferenze internazionali su questo argomento confermano questa tendenza. Il valore di mercato dei funghi medicinali e degli integratori alimentari derivanti in tutto il mondo è stato stimato essere circa 1,2 miliardi di dollari nel 1991[7] e di 6 miliardi nel 1999[8].

Il termine “Fungo”non rappresenta una categoria tassonomica, ma dovrebbe essere usato secondo la definizione di Chang e Miles come “un macrofungo con un corpo fruttifero distintivo che può essere sia ipogeo o epigeo, grande abbastanza per essere visto ad occhio nudo ed essere raccolto a mano”[9]. Da un punto di vista tassonomico, principalmente i basidiomiceti, ma anche alcune specie di ascomiceti, appartengono ai funghi. I Funghi costituiscono almeno 14.000 e forse fino a 22.000 specie conosciute. Il numero di specie di funghi sulla terra è stimato essere all’incirca 140.000, il che suggerisce che solo il 10% sono noti. Supponendo che la percentuale di funghi utili tra quelli sconosciuti e non ancora esaminati sia solo del 5%, questo implica che 7.000 specie ancora sconosciute potrebbero essere benefiche per l’umanità[10]. Detto questo, sappiamo che i funghi attualmente conosciuti hanno diverse proprietà: sono in grado di combattere la proliferazione tumorale[11], le infezioni virali e batteriche[12] e proteggono il nostro organismo dall’azione dei radicali liberi che provocano stress ossidativo[13]. Sebbene molti estratti fungini siano in grado di stimolare il sistema immunitario, alcuni sopprimono la risposta immunitaria, ma questo grazie all’azione adattogena in possesso dei funghi. Questo potrebbe essere molto interessante, ad esempio, per il trattamento di malattie allergiche e l’infiammazione sistemica che stanno aumentando in tutto il mondo.

L’Infiammazione acuta è il risultato di un complesso di trasduzione del segnale che protegge e guarisce il nostro corpo ed è necessario per la nostra salute e il nostro benessere. Va considerato che l’infiammazione cronica può essere correlata con l’inizio di una varietà di disturbi di carattere autoimmune (artrite reumatoide, lupus sistemico e polimialgia), reumatico e di altre malattie come l’asma, malattie infiammatorie intestinali, disturbi cardiovascolari, colite ulcerosa e morbo di Crohn. Inoltre, l’infiammazione è stata associata con l’insorgenza di vari tipi di cancro. Un farmaco anti-infiammatorio efficace dovrebbe essere in grado di inibire lo sviluppo di infiammazione cronica senza interferire nella normale omeostasi. Un certo numero di farmaci a base di erbe sono stati identificati in passato che hanno come bersaglio le citochine infiammatorie.

Gli estratti etanolici dei funghi commestibili H. marmoreus, F. velutipes, Pholiota nameko e Pleurotus eryngii hanno mostrato significativi effetti antiallergici nei topi (allergia indotta da oxazolone)[14]. Alcuni composti estratti dal G. lucidum, Acidi Ganoderici C e D e Ciclottasolfuro, inibiscono il rilascio di istamina dai mastociti di ratto[15,16]. Mangiando il Tricholoma populinum si è riusciti a portare alla regressione di gravi sintomi allergici in un paziente con tromboangioite obliterante ed in un altro paziente con orticaria. Gli effetti possono essere confermati in modelli animali e come primo responsabile è stato identificato un perossido dell’ergosterolo[17, 18]. Tra tutti questi, però, il più efficace è sicuramente il Reishi, un potente fungo medicinale in possesso di capacità immunomodulanti e immunopotenzianti[19].

Fonti bibliografiche:

  1. Hobbs C. Medicinal Mushrooms. Santa Cruz: Botanica Press; 1995.
  2. Lelley J. Die Heilkraft der Pilze. Berlin: ECON-Verlag; 1997.
  3. Lindequist U. Ganoderma. In: Schneider G, Hänsel R, Blaschek W, editors. HAGERs Handbuch der Pharmazeutischen Praxis. Berlin, Heidelberg, New York: Springer-Verlag; 1998. pp. 750–61. (in German)
  4. Lindequist U. Lentinula. In: Schneider G, Hänsel R, Blaschek W, editors. HAGERs Handbuch der Pharmazeutischen Praxis. Berlin, Heidelberg, New York: Springer-Verlag; 1998. pp. 61–71. (in German)
  5. Lindequist U. Schizophyllum. In: Schneider G, Hänsel R, Blaschek W, editors. HAGERs Handbuch der Pharmazeutischen Praxis. Berlin, Heidelberg, New York: Springer-Verlag; 1998. pp. 528–34. (in German)
  6. Stamets P. Growing Gourmet and Medicinal Mushrooms. Berkely: Ten Speed Press; 2000.
  7. Chang ST. Mushroom research and development—equality and mutual benefit. In: Royse DJ, editor. Proceedings of the 2nd International Conference on Mushroom Biology and Mushroom Products. Pennsylvania State University; 1996. pp. 1–10.
  8. Wasser SP, Nevo E, Sokolov D, Reshetnikov S. Timot-Tismenetsky M. Dietary supplements from medicinal mushrooms: diversity of types and variety of regulations. Int J Med Mushrooms. 2000;2:1–19.
  9. Chang ST, Miles PG. Mushrooms biology—a new discipline. Mycologist. 1992;6:64–5.
  10. Hawksworth DL. Mushrooms: the extent of the unexplored potential. Int J Med Mushrooms. 2001;3:333–7.
  11. Ren L, Perera C, Hemar Y. Antitumor activity of mushroom polysaccharides: a review. Food Funct. 2012 Nov;3(11):1118-30. doi: 10.1039/c2fo10279j.
  12. Brandt CR, Piraino F. Mushroom antivirals. Recent Res Dev Antimicrob Agents Chemother. 2000;4:11–26.
  13. Mau JL, Lin HC, Chen CC. Antioxidant properties of several medicinal mushrooms. J Agric Food Chem. 2002 Oct 9;50(21):6072-7.
  14. Sano M, Yoshino K, Matsuzawa T, Ikekawa T. Inhibitory effects of edible higher basidiomycetes mushroom extracts on mouse type IV allergy. Int J Med Mushrooms. 2002;4:37–41.
  15. Kohda H, Tokumoto W, Sakamoto K, Fujii M, Hirai Y, Yamasaki K, et al. The biologically-active constituents of Ganoderma lucidum (Fr) Karst—histamine release-inhibitory triterpenes. Chem Pharm Bull. 1985;33:1367–73.
  16. Tasaka K, Mio M, Izushi K, Akagi M, Makino T. Anti-allergic constituents in the culture medium of Ganoderma lucidum. (II). The inhibitory effect of cyclooctasulfur on histamine release. Agents Actions. 1988;23:157–60.
  17. Lindequist U, Teuscher E, Wolf B, Völsgen A, Hoffmann S, Kutschabsky L, et al. Isolierung, Charakterisierung und Strukturaufklärung eines immunsuppressiv wirksamen Inhaltsstoffes aus Tricholoma populinum LANGE. Pharmazie. 1989;44:165. (in German)
  18. Kreisel H, Lindequist U, Horak M. Distribution, ecology and immunosuppressive properties of Tricholoma populinum (Basidiomycetes) Zentralbl Mikrobiol. 1990;145:393–6.
  19. Bhardwaj N, Katyal P, Sharma AK. Suppression of inflammatory and allergic responses by pharmacologically potent fungus Ganoderma lucidum. Recent Pat Inflamm Allergy Drug Discov. 2014;8(2):104-17.

GeoBiologia

L’uomo non è un semplice spettatore o fruitore dell’ambiente che lo circonda, ma interagisce costantemente con le forze cosmiche e telluriche che ne regolano i cicli vitali, e l’indagine geobiologica mette in relazione i fenomeni elettromagnetici naturali e le loro variazioni all’equilibrio complesso alla base della nostra vita, mostrando quelle sottili relazioni fra medicina, biologia, geologia, geofisica e fisica che consentono all’uomo di vivere in armonia sulla terra.

Qualsiasi rapida alterazione di questo equilibrio, dovuta al progresso tecnologico indiscriminato, alle nuove tecniche costruttive, all’inquinamento, crea alterazioni tali negli organismi viventi da rendere sempre più difficile il loro adattamento a queste nuove realtà “artificiali”, determinando la comparsa di malattie degenerative sempre più fastidiose, complesse e a volte, incurabili; molte di queste malattie possono essere messe in relazione diretta con l’ambiente in cui viviamo, in particolare modo con il luogo di lavoro, l’abitazione e soprattutto nella zona dove ci riposiamo, tutti quei luoghi in cui cioè passiamo una parte considerevole ed importante della nostra vita.

LA LETTURA DELL’AURA

La Lettura dell’Aura è un profondo strumento di autoconoscenza. In una conversazione da anima ad anima vengono lette informazioni dell’aura importanti per il nostro percorso di crescita e trasformazione, aiutandoci ad aver una maggior chiarezza sulle nostre infinite possibilità di evoluzione.

Attraverso questa tecnica è possibile ritrovare aspetti addormentati nell’inconscio per poterci lavorare coscientemente, portando maggior chiarezza, liberando energie affaticate e blocchi, lasciando un cammino libero per la nostra esistenza con scelte consapevoli dettate dalla nostra voce interiore.

Questa Lettura permette anche di leggere vite passate provenienti dalla memoria collettiva, che sono associate a degli schemi comportamentali del nostro presente e che ci impediscono di essere più felici o più in salute, senza dover ricorrere a terapie di regressione.

Al momento della Lettura, la persona è in uno stato pienamente cosciente, potendo anche fare domande pertinenti. La Lettura dell’Aura permette inoltre di pulire i Chakra, liberando energie disarmoniche che rimanevano trattenute.

Durante il processo si ricevono varie informazioni importanti che faciliteranno la realizzazione dei proprio progetti nella vita. Uno strumento che ci permette di entrare in contatto con la nostra verità.

Perché fare una Lettura dell’Aura?
A volte succede che durante il percorso della nostra crescita in questa vita assumiamo dei ruoli che ci fanno spesso perdere la nostra essenza. E accade che spesso non sappiamo chi siamo e nemmeno dove stiamo andando.
Una Lettura dell’Aura permette di valutare ed identificare l’energia esistente nel campo aurico e come sta influenzando i rapporti con i figli, i progetti, il lavoro, ecc.

L’Aura è il campo energetico individuale che contiene tutte le informazioni di ogni Essere. Il campo aurico che circonda il nostro corpo fisico è in continua evoluzione. Registra e contiene tutte le informazioni della nostra esistenza, antenati e ricordi di vite passate. Tutto è collegato.

La Lettura dell’Aura è un lavoro fatto ad occhi chiusi in cui si vede con il Terzo Occhio (Ajna Chakra), o occhio della mente, attraverso immagini simboliche, colori e percezioni, cosa succede nei diversi livelli di energia dell’aura della persona che è seduta di fronte.
Quando viene letta l’Aura di una persona viene letto il suo stato interiore, le sue emozioni, i pensieri e le azioni. Si possono percepire i registri del passato (cliché di Akasha) e le tendenze energetiche che aiutano a determinare il presente.

Viene portato alla coscienza quello che è nell’inconscio, semplificando la comprensione e lo sblocco di problemi, i modelli di comportamento ed eventualmente malattie e dipendenze.

Attraverso la Lettura dei centri di energia del nostro corpo, i 7 Chakra, ci ricolleghiamo con la nostra vera essenza.
La Lettura permette una profonda “Pulizia Aurica” che rimuove energie in contrapposizione aiutando l’equilibrio generale e liberandoci di blocchi che impediscono la realizzazione del nostro potenziale creativo e personale.

La lettura dell’Aura è un meraviglioso strumento di autoconoscenza che favorisce la connessione interna e la maturità spirituale. Può essere anche realizzata in forma specifica per cercare la radice di un dolore, una paura, una fissazione.
Tutta la lettura si concentra su ciò che la persona ha da imparare, riconoscere e/o trasmutare e contribuire nel momento presente.

LA MOXA: seminario introduttivo

LA MOXA
seminario introduttivo

Il fuoco che guarisce, rigenera, allevia e ristora; il calore dolce e penetrante sprigionato da un’erba umile e comune, l’Artemisia, che si diffonde nel corpo riattivando e riequilibrando l’energia: ecco la Moxa, uno strumento terapeutico prezioso e versatile.

Per iscrizioni e informazioni
Maurizio 3485112582

Il pensiero del TAO

“Il Tao di cui si può parlare non è il Tao eterno.
Il nome che si può chiamare non è il Nome eterno.
Senza nome è l’eternamente reale.
Dare dei nomi è l’origine di tutte le cose particolari.
Libero dal desiderio, percepisci il mistero.
Prigioniero del desiderio, ne vedi solo le manifestazioni.
Eppure il mistero e le manifestazioni
sono generate dalla stessa sorgente.
Questa sorgente è chiamata oscurità.
Il buio dentro il buio.
La porta di ogni comprensione.”

Le Rune – cenni storici

Le Rune.
I termini con cui si identificano le Rune del ‘futhark’ antico o germanico sono in realtà una ricostruzione effettuata da gottologi e runologi, di quello che dovevano essere nella lingua degli antichi Indoeuropei.
Ciò vale soprattutto per il loro significato, in particolare nei due casi (Ingwaz e Algiz) corrispondenti a Rune che non rappresentano valori fonetici che ricorrevano in inizio di parola nell’antica lingua germanica. Le convenzioni fonetica internazionali prescrivono l’apposizione di un asterisco (*) prima delle parole ricostruite.
Le Rune antiche germaniche sono in tutto 24, suddivise in 3 ‘aett’ (pl. ‘aettir’), o gruppi di 8 rune ciascuno. Ogni aett è dedicata ad una divinità del pantheon germanico: nell’ordine Frey, Heimdall e Tyr.

CIBO, ARIA, ACQUA: le fonti per l’energia e il nostro benessere

CIBO, ARIA, ACQUA

le fonti  per l’energia e il nostro benessere
conferenze a tema

“Viviamo perché respiriamo, beviamo, mangiamo….”
M. Pianesi

Partendo da questa frase cominciamo un lungo viaggio che toccherà non solo la macrobiotica (anche pianesiana) ma anche le grandi filosofie orientali (cinese e indiana) per portarci ad avere più coscienza di quel che ci circonda e di noi stessi.

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Maurizio 3485112582