Reishi e Chemioterapia

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Il Ganoderma lucidum è un fungo parassita o saprofita, non commestibile per il suo sapore amaro e la consistenza legnosa, appartenente alla classe delle Homobasidiomycetes, dell’ordine delle Polyporalesm e della famiglia delle Ganodermataceae. Il suo colore varia dal rosso-arancione, al marrone e al nero ed ha aspetto tipicamente lucente, laccato. È annoverato tra le 10 sostanze terapeutiche naturali più efficaci esistenti. Agisce come regolatore delle funzioni organiche, viene utilizzato per la prevenzione e la cura di molte condizioni patologiche, soprattutto a carico dell’apparato cardiovascolare e negli stati stressogeni.

È considerato un grande adattogeno, la miglior scelta per uno stimolo generale dell’organismo e un sostegno antisenescenza. L’antico testo cinese Shen Nong Ben Jing, risalente circa al 500 d.C., afferma che il Ganoderma lucidum è “utile per aumentare l’energia vitale, migliorare le facoltà mentali e prevenire la smemoratezza”. Esso può “ rinvigorire il corpo e la mente, ritardare l’invecchiamento e favorire la longevità. Rende stabili le condizioni mentali”. In MTC (Medicina Tradizionale Cinese) non è stato utilizzato solo come tonico per aumentare la longevità, ma anche per modulare il sistema immunitario, per importanti problemi cardiovascolari e per stimolare la funzionalità epatica. Nel suo libro “Medicinal Mushroom” Christopher Hobbs afferma: “Negli ultimi 20 anni il Ganoderma lucidum è stato sottoposto a numerosi studi clinici sugli uomini e si ritiene sia benefico per una grande quantità di disturbi.”

Diversi studi supportano l’utilità di questo fungo nei pazienti affetti da neoplasia. Il Ganoderma lucidum è in grado di sopprime la sintesi proteica e la crescita tumorale influenzando la sopravvivenza e le vie di segnalazione della proliferazione che agiscono sulla traduzione, suggerendo che il Reishi è un potenziale agente terapeutico naturale per vari tipi di tumori[1]. Inoltre, è stato osservato che questo fungo è in grado di migliorare l’efficacia della chemioterapia, riducendone gli effetti collaterali. In particolare, è stato condotto uno studio su ratti da laboratorio a cui veniva somministrato, via intraperitoneale, il cisplatino, un agente chemioterapico che provoca diversi effetti collaterali, tra cui nausea e vomito. L’integrazione con Ganoderma lucidum ha ridotto gli effetti collaterali, quali nausea e vomito, e migliorato in modo significativo l’appetito, in maniera dose-dipendente, suggerendo un effetto di sostegno dell’estratto sulla condizione generale del corpo[2]. Un altro studio molto interessante ha mostrato che i pazienti che avevano ricevuto il Ganoderma lucidum con chemio/radioterapia avevano più probabilità di rispondere positivamente al trattamento rispetto alla sola chemio/radioterapia. Il trattamento con il solo Ganoderma lucidum non ha mostrato lo stesso tasso di regressione come quello osservata con la terapia di combinazione. I risultati per gli indicatori della funzione immunitaria dell’ospite hanno suggerito che il Ganoderma lucidum aumenta contemporaneamente la percentuale di CD3, CD4 e CD8 al 3,91%. Inoltre, il fungo ha mostrato un relativo miglioramento della qualità di vita rispetto ai controlli e non ci sono state segnalazioni di tossicità ematologica o epatologica significative[3].

Fonti bibliografiche:

  1. Suarez-Arroyo IJ, Rosario-Acevedo R, Aguilar-Perez A, Clemente PL, Cubano LA, Serrano J, Schneider RJ, Martínez-Montemayor MM. Anti-tumor effects of Ganoderma lucidum (reishi) in inflammatory breast cancer in in vivo and in vitro models. PLoS One. 2013;8(2):e57431. doi: 10.1371/journal.pone.0057431. Epub 2013 Feb 28.
  2. Wang CZ, Basila D, Aung HH, Mehendale SR, Chang WT, McEntee E, Guan X, Yuan CS. Effects of ganoderma lucidum extract on chemotherapy-induced nausea and vomiting in a rat model. Am J Chin Med. 2005;33(5):807-15.
  3. Xingzhong Jin, Julieta Ruiz Beguerie, Daniel Man-yeun Sze, Godfrey CF Chan. Ganoderma lucidum (Reishi mushroom) for cancer treatment. Cochrane Gynaecological, Neuro-oncology and Orphan Cancer Group. 13 JUN 2012. DOI: 10.1002/14651858.CD007731.pub2