Kinesiologia Integra

INTEGRA, un metodo di indagine e di riequilibrio del Dr. Roy Martina, medico ricercatore della Medicina Naturale, chirurgo e psicologo, proposto con riferimenti alla logica seguita dal Vega del Dr. Shimmel.

È un metodo fantastico che consente di avere in tempo reale una visione globale dell’organismo che non si riesce ad ottenere in altro modo. Serve a verificare velocemente e in modo accurato lo stato fisico – energetico proprio e dei familiari.

Il metodo si basa sull’ottenere chiare e precise informazioni dal corpo, sia riguardo agli squilibri esistenti, sia riguardo alla scelta del rimedio più appropriato. La raccolta delle informazioni passa attraverso l’utilizzo chinesiologico della variazione della forza muscolare della mano che si produce in un organismo messo a contatto con un suo punto debole, fisico o emozionale, o con ciò che lo può riportare in equilibrio.

La vita è un continuo divenire ritmato dal battito del nostro cuore e dalla nostra respirazione, all’interno dei quali esistono altri ritmi, d’incantevole splendore e complessità. Basti pensare che il nostro corpo è in grado di compiere da ventimila a trentacinquemila reazioni chimiche al secondo, e, in un secondo, nel nostro corpo, muoiono, e vengono rimpiazzate, ben cinque milioni di cellule.

A questo meraviglioso universo, che a questo livello è del tutto identico a quello di qualunque altro essere vivente, si aggiunge un altro universo che è quello delle emozioni e delle relazioni, a sua volta affiancato da una mente pensante, creativa, curiosa e… condizionabile, per giungere infine al quarto pilastro costitutivo dell’essere umano: lo spirito. Quattro pilastri dunque sono la base dell’uomo e il riequilibrio per un uomo così fatto deve essere in grado di armonizzare tutti i 4 principali pilastri costitutivi l’essere umano: CORPO FISICO, EMOZIONALE, MENTALE E SPIRITUALE.

Proprio per giungere ad un primo livello di equilibrio, lo Still Point fisico, proponiamo il metodo INTEGRA: in pochi secondi permette di scegliere l’intervento di cui abbisogna il corpo in quel momento. È un metodo fantastico che consente di avere in tempo reale una “scannerizzazione” dell’organismo che non si riesce ad ottenere in altro modo. Lo stesso metodo nella sua applicazione emozionale costituirà un ponte di accesso alle problematiche emozionali con riequilibrio degli aspetti psicologici alla base dei disequilibri.

È una tecnica idonea per la prevenzione, efficace nelle problematiche funzionali e che permette di scegliere verificandole a livello energetico le diverse combinazioni di intervento.

È infatti un metodo di indagine energetica che aumenta le possibilità e riduce i tempi di intervento e di riequilibrio sul corpo.

L’integrazione energetica si basa sull’ottenere informazioni di tipo energetico dal corpo sia riguardo agli squilibri energetici esistenti sia riguardo alla scelta del rimedio più appropriato, al fine di preservare la situazione psicofisica ottimale della persona.

È una tecnica con moltissime applicazioni, semplice ed avanzata che si avvale del test muscolare per scoprire gli squilibri del corpo a livello strutturale, biochimico, emozionale, energetico.

Il Test Muscolare è un messaggio di feed back: introducendo una variabile nel “sistema elettromagnetico” della persona in esame si osserva in tempo reale una risposta di rinforzo od indebolimento muscolare. E’ lo stesso metodo della macchina della verità, solo che qui si utilizza l’analisi della forza, invece che della pulsazione e della sudorazione.

Grazie a questa Tecnica si coprono moltissimi ambiti: strutturale, nutrizionale, biochimico, emozionale, energetico. Poiché ognuno di questi viene selezionato attraverso il Test Muscolare, si applica solamente quello che risulta prioritario per le esigenze espresse dalla persona in quello specifico momento. Ogni tecnica viene valutata dal test per la sua efficacia e tolleranza sull’organismo.

Come funziona? Invece di lavorare valutando la resistenza di tutti i muscoli principali del corpo, o di quelli connessi al problema specifico, si lavora con un solo muscolo, utilizzandolo per effettuare i test per decodificare tutti i problemi di chi viene analizzato. Un po’ come la metodica di elettroagopuntura, ma più veloce. Anche il test muscolare di base è più efficace rispetto alla Kinesiologia classica e non stanca il cliente.

Daniele Arnaldo Giorcelli – Gengo SHiatsu, il linguaggio della pressione

gengo

“Se fossi stato medico, agopuntore o sinologo, probabilmente non avrei avuto problemi ad accettare il modello energetico o quello anatomico. Ma la storia non è andata in questo modo. Nonostante la loro indubbia efficacia e bellezza, sia utilizzando Namikoshi che Masunaga provavo una certa insoddisfazione. Ero continuamente lacerato tra un gesto che sentivo profondamente mio, lo Shiatsu, e una teoria che non era in grado di descrivere pienamente ciò che sentivo. Una teoria che non riusciva ad appagare né il mio cuore né la mia mente. Dopo anni di pratica il mio Hara si era rinforzato e mi impediva di mettere la testa nella sabbia. Dovevo fare un salto di qualità. Non mi bastava più lottare con la MTC o giocare al piccolo medico. Volevo essere un grande operatore Shiatsu. Per questo ho iniziato la mia ricerca di una terza via nello Shiatsu, e Il Linguaggio della Pressione è il risultato. Ho creato un modello che non si basa su teorie preesistenti; ho realizzato un linguaggio, una teoria propria, originale (gengo) dello Shiatsu, della pressione. […]

Il modello ha raggiunto ormai una certa solidità ma è vivo e quindi la ricerca continua.
Spero di incontrare altri fratelli e sorelle di Shiatsu che come me non si sono potuti riconoscere nei muscoli e nel Qi”. 

Il medico di se stesso. Manuale pratico di medicina orientale

medicodisestesso

Un manuale per conoscere e capire il nostro corpo, gli organi e le loro funzioni. Un’esposizione corredata di disegni e ricette, per raggiungere un perfetto equilibrio psico-fisico e mantenersi in buona salute. Muramoto, in base al principio che l’uomo nato libero dev’essere capace di guarirsi da solo, spiega come affrontare l’autodiagnosi e l’autotrattamento. I sintomi della malattia non vanno combattuti sopprimendoli o nascondendoli, vanno invece interpretati e compresi allo scopo di controllare e migliorare le reazioni di difesa del corpo. I singoli organi non vanno considerati separatamente né l’individuo va scisso dalla totalità dell’ambiente in cui vive, poiché nella medicina orientale quel che conta è la sintesi, non l’analisi. Di vitale importanza è poi l’alimentazione, intesa come reciproco scambio fra l’uomo e gli elementi vitali di cui si nutre, e la dieta è considerata l’unica vera “medicina” preventiva. Le cure sono fatte con metodi naturali (dieta, impiastri, decotti, tè ecc.), anziché farmacologici, e mirano al duraturo ristabilimento dell’equilibrio globale, non all’effimera “guarigione” del singolo organo. Curarsi da soli implica quindi una diversa visione del mondo, un concepirsi come organismi completi che devono essere in armonia con il proprio corpo, la propria mente e l’ambiente circostante.

Rasayana: per rafforzare la Mente e il Corpo

Rasayana, un pilastro fondamentale della scienza ayurvedica, è la scienza che ci insegna a preservare e mantenere la nostra saluta anche in età avanzata. Non solo aggiunge anni alla vita, ma soprattutto vita agli anni

Gli  antichi testi definiscono il Rasayana come ciò che “…ha per suo scopo il prolungamento della vita umana, la freschezza e il ringiovanimento della memoria e degli organi vitali dell’uomo. […] ricette che rendono l’uomo in grado di trattenere la sua virilità e il suo vigore giovanile fino ad età avanzata e che servono generalmente a rendere il sistema umano invulnerabile alle malattie e alla decadenza” (Sushruta Sutra, I).

Rasayana della Maharishi Ayurveda, preziose ed antiche formulazioni utilizzate per ravvivare l’intelligenza e portare equilibrio al livello più profondo della mente e del corpo, utilizzando l’intelligenza della natura contenuta nelle piante.

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Rinite allergica

La rinite allergica, spesso chiamata anche “raffreddore da fieno”, è caratterizzata da una infiammazione delle mucose nasali scatenata dall’esposizione a una sostanza (allergene) a cui il sistema immunitario delle persone allergiche reagisce in modo improprio.

Le cause più frequenti di rinite allergica sono:

  • i pollini delle graminacee
  • i pollini di erbe infestanti, come l’ambrosia
  • l’acaro della polvere

Il più caratteristico sintomo della rinite allergica è rappresentato da un raffreddore con abbondante scolo di liquido limpido dal naso e dall’infiammazione delle mucose nasali a cui si associa una difficoltà di respiro.Le prime avvisaglie del disturbo sono spesso rappresentate da una serie di improvvisi starnuti.La congestione che colpisce inizialmente il naso si diffonde rapidamente agli occhi con lacrimazione, prurito e arrossamento della parte. Oltre al prurito, che può interessare anche le orecchie e il palato, possono manifestarsi anche colpi di tosse.

I nostri rimedi

Il Bol d’Air Jacquier

Rinite allergica – consigli naturali……

 RINITE ALLERGICA – LVS

Le giornate diventano piú lunghe e si sente giá qualche uccellino al mattino. Per poter gioire appieno di questi momenti veramente importanti della vita, la dott.ssa Veronica M. Piesch consiglia ai pazienti affetti da Rinite allergica di cominciare giá 1-2 mesi prima dell’esposizione all’allergene con la seguente terapia:

  • Rimedio base: LVS n. 24

1-2 settimane prima dell’esposizione al rispettivo allergene inalativo si aggiunge il

  • Rimedio specifico: LVS n. 22

POSOLOGIA

Bambini  1-5 anni 2-3 volte/d, 5 gtt/volta
Bambini 5-10 anni 2-3 volte/d, 10 gtt/volta
Ragazzi 10-15 anni 2-3 volte/d, 15 gtt/volta>
Adulti, costituzione ‘normale’ 2-3 volte/d, 20-30gtt/volta
Adulti, costtuzione  ‘forte’ 3 volte/d, 30-40gtt/volta

Terapia additiva in caso di reazione acuta dopo l’esposizione al rispettivo allergene inalativo:

  • LVS n. 22: ogni 30 min ( adulti: 20 gtt, bambini 5-15 gtt)
  • LVS n. C 94: frizionare 7 gtt nella fossa cubitale dx e 7 gtt nella fossa cubitale sx (2-3 volte,a distanza di 30 min)

Polipi nasali/sinusite cronica/sindromi influenzali nel periodo della rinite allergica:

In caso di mucose orofaringee infiammate e/o gonfie nel periodo di presenza e contatto con allergeni: consiglio in combinazione alla suddetta terapia base con la n. 24, una terapia disinfiammante e sgonfiante con LVS n. 11 nel caso delle mucose orofaringee, e LVS n. 20 in presenza di sinusite e/o mucose dei seni paranasali cronicamente infiammate e gonfie, di almeno 1-2 settimane per 3 volte/d.
Nel caso di un attacco di rinite acuto, si aggiunge LVS n. 22.

Consigli generali:

  • eliminare/ridurre proteine animali, specialmente carni di maiale e latticini
  • alimentazione integrale biologica ricca di vitamine e sali minerali
  • movimento fisico regolare aerobico
  • gestione delle emozioni, in particolare delle aggressioni represse
  • contatti sociali gratificanti

RINITE ALLERGICA – MAHARISHI AYURVEDA

ALLEMAP

immagine ALLEMAP

Fisiologia dell’apparato respiratorio

Effetto fisiologico: Curcuma, Zenzero, Liquirizia, Cannella, Haritaki e Yavani agiscono favorevolmente sulla funzione digestiva. Zenzero, Cannella e Bibhitaki promuovono la regolarità del transito intestinale. Curcuma, Amalaki e Haritaki coadiuvano la funzione epatica.

La Tradizione Ayurvedica: Secondo la cultura ayurvedica questo preparato avrebbe la capacità di agire favorevolmente sul sistema immunitario, coadiuvare la funzione fisiologica della digestione, influendo favorevolmente sui naturali processi di eliminazione delle scorie; favorire la naturale eliminazione delle impurità organiche; assecondare le funzioni fisiologiche del fegato; permettere un corretto svolgimento della funzione fisiologica della respirazione non solo durante la stagione dei pollini ma, durante tutto l’anno.

UDANAMAP

immagine Udanamap

Fisiologica idratazione delle vie aeree

Effetto fisiologico: Vasa e Liquirizia agiscono favorevolmente sulla fluidità delle secrezioni bronchiali; Vidarikand agisce favorevolmente sulla funzionalità delle prime vie respiratorie.

La Tradizione Ayurvedica: Secondo la cultura ayurvedica questo preparato avrebbe la capacità di favorire il naturale mantenimento della carica energetica e promuove, inoltre, la funzione fisiologica dell’organo dell’udito e del cuore. Favorisce le funzioni fisiologiche dell’intestino.

 

BOL D’AIR JACQUIER

Monococco, il padre di tutti i cereali

Colline morbide, colore giallo, cipressi in riga, il dolce profilo della campagna senese, una cartolina a farci da sfondo. Siamo con Barbara, ci racconta una passione fatta mestiere. Farro monococco, il cereale più antico. Posto migliore da dedicare alla coltivazione di varietà di cereali riscoperti e alla loro valorizzazione non potrebbe esistere.

Buongiorno Barbara, spiegaci cosa fate in questo paradiso.

Coltiviamo e trasformiamo cereali, legumi e ortaggi, con particolare attenzione alle varietà Antiche e locali. Facciamo agricoltura biologica, dal 1993.

Cos’è il farro monococco? 

È probabile che sia il primo cereale coltivato dall’uomo: si parla quindi di un seme antichissimo, la cui coltivazione è stata abbandonata nel corso del tempo per le basse rese di produzione e perché si tratta di un cereale vestito che necessita di una lavorazione successiva per renderlo commestibile.

Perché coltivare il monococco, allora? Perché scegliere grani antichi? 

L’azienda ha scelto da molti anni di coltivare cereali antichi e si è dotata di attrezzature per la pulitura e la decorticatura dei semi. Per diversi anni abbiamo coltivato farro dicocco, orzo, avena e poi siamo riusciti ad avere il seme di monococco e lo abbiamo coltivato. La scelta dei grani antichi è legata in primis al metodo di coltivazione che abbiamo scelto, ovvero quello biologico. Il regolamento prevede il divieto di utilizzo di prodotti chimici, quindi era importante la scelta di varietà di semi in grado di ben adattarsi al clima e sufficientemente rustiche da potersela cavare contro eventuali attacchi di parassiti e la competizione con erbe infestanti. E non c’è nulla di meglio che le antiche varietà. In secondo luogo le varietà antiche sono sorprendentemente buone, il risultato di anni di selezione umana fatta col gusto e non con la chimica.

Che differenze troviamo con gli altri tipi di farro, nella struttura e nelle proprietà?

Le differenze sono molto evidenti sia nel campo che nei valori nutrizionali: noi coltiviamo sia monococco che dicocco, e da un punto di vista agronomico il monococcco, detto anche piccolo farro, è un poco più problematico nella coltivazione e ha rese inferiori. Nei valori, le differenze sono evidentissime: entrambi sono cereali molto ricchi di nutritivi, ma il monococco si differenzia per il basso contenuto di glutine e in più gli amidi presenti hanno una forma altamente solubile che lo rende estremamente ben digeribile.

Da quanto coltivate monococco?

Lo coltiviamo da 8 anni.

È un cereale che ha bisogno di particolari accorgimenti? Il vostro è un terreno particolarmente adatto a questo tipo di coltura?

Il farro è un cereale molto rustico da sempre coltivato in toscana (etruschi prima, romani poi) e si adatto benissimo a questi terreni.

Quali sono le motivazioni che vi hanno portato a scegliere il metodo di agricoltura biologica?

La volontà di rispettare la terra fin dove possiamo: veniamo dal Nord Italia, da zone ad alto inquinamento, e in Toscana abbiamo trovato un territorio ancora pulito.

Coltivate e trasformate?

Si, partiamo dal campo e arriviamo fino alla confezione. 

Come funziona il ciclo produttivo? E la vostra filiera?

Adottiamo un sistema di rotazione, ovvero non coltiviamo mai sugli stessi appezzamenti di terreno la stessa varietà vegetale, ma alterniamo le colture tra cereali che impoveriscono il terreno e i legumi che invece lo arricchiscono. Il nostro scopo è mantenere un giusto equilibrio.

Quali prodotti preparate a partire dal monococco?

Chicchi, farina, fiocchi, zuppe e pasta.

Che differenza troviamo nel prodotto finale?

Da un punto di vista nutrizionale, certamente cibarsi del chicco intero ha un valore superiore. La farina è lavorata a pietra e lo è anche il semolato da cui si ricava la pasta quindi si lavora anche con il germe.

Tre motivi per scegliere prodotti a base di farro monococco.

Prendiamo la pasta, per esempio: gusto buonissimo, leggera da digerire, velocissima: cuoce in 4/6 minuti. 

Un prodotto al quale non rinuncerebbe mai.

Tagliolino, ovvero una tagliatella lavorata a nido molto fine che cuoce in pochi minuti ed è molto delicata: va messa in acqua calda ma non bollente per gustarla al meglio. Buonissima con olio, pepe e pecorino


by saporedisole

Il segreto della longevità: scopri il potere dei cibi sani e ricchi di fitonutrienti

I fitonutrienti presenti nei cibi sono essenziali per la corretta funzionalità del sistema immunitario, in quanto promotori di tutti i meccanismi alla base delle autoriparazioni cellulari. Queste sostanze, inoltre, aiutano il sistema difensivo dell’organismo a neutralizzare i radicali liberi prodotti durante il metabolismo cellulare. Ad oggi, sono state individuate più di 10.000 sostanze fitochimiche vegetali in grado di prevenire diverse malattie, comprese quelle degenerative come il cancro.

Alcune delle più significative sostanze fitochimiche fanno parte del gruppo degli isotiocianati e sono in grado di rafforzare il sistema immunitario e di prendere parte attivamente nella prevenzione e nella lotta ai tumori. Attraverso l’aumento degli enzimi preposti alla disintossicazione dell’organismo, gli isotiocianati controllano l’infiammazione e inibiscono la creazione di nuovi vasi (fenomeno definito angiogenesi, anche il tessuto adiposo ha bisogno di continuo apporto di sangue). Gli effetti anti-angiogenesi non bloccano solo la crescita delle cellule tumorali, ma inibiscono anche l’accumulo di grasso corporeo. L’infiammazione, infatti, precede l’accumulo di grasso ed è seguita dalla necessità dei tessuti di essere riforniti di ossigeno e nutrienti (nascita di nuovi vasi): in alcuni casi quei nuovi tessuti possono evolvere in cellule tumorali.

Le crucifere, un concentrato di salute

Le verdure crucifere presentano delle peculiarità uniche perché sono ricche di composti organici definiti glucosinolati, che vengono convertiti in isotiocianati quando la parete cellulare viene scissa durante la masticazione, oppure quando queste verdure vengono sottoposte a spremitura (utilizzo dell’estrattore) oppure a triturazione (utilizzo di frullatore o centrifuga). Nello specifico, nella membrana cellulare di queste verdure è presente la mirosinasi, un enzima che permette la conversione dei glucosinolati in isotiocianati durante la rottura delle cellule vegetali. Di conseguenza, più mastichiamo questo genere di verdure, più assumiamo isotiocinati in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario.

Una serie di studi ha messo in evidenza che il consumo regolare di isotiocianati favorisce il loro accumulo nel tessuto mammario: mangiare una porzione al giorno di crucifere, come confermato anche da un recente studio condotto sulle donne cinesi, riduce il rischio di cancro al seno del 50%. Uno studio europeo ha inoltre riscontrato una riduzione di rischio del 17% nelle donne che assumono crucifere almeno una volta alla settimana.

Dopo aver elencato le loro incredibili proprietà, vediamo in dettaglio quali verdure appartengono alla famiglia delle crucifere e non devono mancare nella nostra dieta:

  • Broccoli
  • Cavoletti di Bruxelles
  • Cavolfiore
  • Cavolo
  • Cavolo cinese
  • Cavolo rapa
  • Cavolo nero
  • Cavolo rosso
  • Cime di rapa
  • Crescione
  • Rafano
  • Rape
  • Ravanelli
  • Rucola
  • Verza
  • Senape indiana

Non solo crucifere: scopriamo le altre verdure che salvaguardano il nostro benessere

Anche altre tipologie di verdure sono ricche di agenti fitochimici protettivi.

Un esempio sono i carotenoidi, una numerosa famiglia di oltre 600 composti colorati che racchiude l’alfa e il beta-carotene, il licopene, la luteina, la zeaxantina, l’astaxantina. Abbondano in frutta e verdura verde e giallo-arancio, agiscono aiutando i tessuti a proteggersi dall’azione dannosa dei radicali liberi.

Le verdure verdi hanno un corredo di fitonutrienti in grado di proteggere i vasi sanguigni, di apportare sostanze antitumorali e di ridurre il rischio di diabete. Ad esempio la lattuga è ricca di beta-carotene, luteina, zeaxantina, vitamina C, acido caffeico, quercetina e antocianine, tutte sostanze che contribuiscono a ridurre il rischio di sviluppare tumori e malattie cardiovascolari.

Uno studio condotto dall’American Institute for Cancer Research ha rilevato che il regolare consumo di verdure crude può, a seconda delle quantità assunte, prevenire i tumori della bocca e dell’esofago. Ulteriori studi hanno sottolineato che il consumo di verdure verdi è in grado di ridurre il rischio di tumori allo stomaco (secondo le stime, un consumo giornaliero di soli 50 grammi garantirebbe una diminuzione del rischio di quasi il 60%). Inoltre, un elevato consumo di ortaggi a foglia verde è correlato alla significativa riduzione del 41% del rischio cardiovascolare e del 50% del rischio di ictus.

Consumare un bel piatto di insalata a inizio pasto rappresenta quindi il modo più sano ed efficace di restare in salute e di perdere peso, perché in questo modo si è indotti a consumare meno calorie nel resto delle portate.

La ricetta del benessere: il “cous cous” di cavolfiore

Prendete una bella cima di cavolfiore e tritatela con la modalità pulse fino a ottenere tanti piccoli pezzetti, facendo attenzione a non ridurla in crema.

In una padella larga mettete olio extravergine d’oliva, aggiungete una cipolla rossa affettata, 5 cm di radice di zenzero e del peperoncino, e cuoceteli stando attenti a non farli scurire. Aggiungete il cavolfiore tritato e fatelo saltare a fuoco dolce 5 minuti al massimo. Regolate di sale e a fine cottura aggiungete un bel cucchiaio di curcuma in polvere. Mescolate delicatamente in modo che tutto il cous cous assuma un bel colore giallo. Potete servirlo in accompagnamento a pesce, carne o verdure stufate.

Debora Cantarutti

Divulgatrice scientifica, consulente nutrizionale esperta di nutraceutica e nutrigenomica. Docente per Sapere Academy (Milano) e ricercatrice indipendente Superfoods.  Master in Nutrizione Metodo Molecolare. Ideatrice e responsabile del progetto Scienza&Gusto. Socia del GSA, Giornalisti Specializzati Associati di Milano. 

È membro attivo del progetto Quartieri Tranquilli ideato da Lina Sotis, dove presta attività di consulenza ai cittadini per promuovere il corretto stile di vita in ambito nutrizionale. Relatrice nei showcooking organizzati per Expo 2015 e per la Milano Food Week.

Curcuma, zenzero e cannella: scalda il tuo inverno con tutti i sapori del benessere

Tre spezie utilizzate da millenni ma attualissime.

La curcuma, amata dalle popolazioni orientali da oltre cinquemila anni, considerata spezia sacra in India e inserita tra i farmaci naturali della medicina Ayurvedica, è oggetto di approfonditi studi da parte della comunità scientifica internazionale. Il suo principio attivo, la curcumina, ovvero il pigmento che conferisce la marcata colorazione gialla alla polvere, è un potente antinfiammatorio (non dimentichiamoci che alla base del sovrappeso, diabete e patologie cardiovascolari c’è sempre una reazione infiammatoria del nostro organismo), regola i livelli di zucchero nel sangue e protegge il sistema cardiovascolare. Sono in corso, inoltre, degli studi che ne comprovano gli effetti positivi in presenza di patologie tumorali, sia dal punto di vista preventivo che di supporto alle terapie. Nei modelli animali è emerso che la curcumina sia in grado di ridurre lo stato infiammatorio non solo agendo direttamente, ma anche agendo attraverso alcune cellule del fegato e del pancreas. Alcune sperimentazioni sull’uomo hanno evidenziato un miglioramento significativo sulla glicemia: il suo consumo aiuterebbe infatti a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue (in particolare nei soggetti diabetici) e a favorire l’aumento del colesterolo “buono” HDL. A livello del sistema cardiovascolare, e in particolare nei pazienti affetti da arteriosclerosi, porta a una riduzione del fibrinogeno, ovvero la proteina che partecipa ai fenomeni della coagulazione del sangue e i cui livelli elevati possono favorire la formazione di trombi nei vasi sanguigni.

Studi più avanzati della nutrigenomica hanno evidenziato anche che la curcumina agisce inibendo il gene Tor, ovvero uno dei geni implicati nell’invecchiamento. La curcuma, quando aggiunta ai cibi è inoltre un ottimo digestivo ed epatoprotettore. Sul fegato esercita un’importante azione disintossicante, supportando l’eliminazione delle tossine accumulate. La sua attività antinfiammatoria è importante anche in presenza di artriti, artrosi e infiammazioni a carico del sistema muscolare. Durante la stagione fredda aiuta a rinforzare il sistema immunitario grazie alla sua attività immunostimolante. Offre il massimo del suo potenziale terapeutico e preventivo quando viene associata al pepe nero (per le persone particolarmente sensibili è consigliato utilizzare il curry in quanto lo contiene insieme ad altre spezie “adiuvanti”) e all’olio che ne favorisce l’assorbimento a livello epatico.

La dose di curcuma in polvere che è possibile assumere quotidianamente è pari a circa due cucchiaini da caffè. Si può aggiungere a fine cottura nella pasta, nel risotto, nella carne e nelle verdure. In presenza di disturbi intestinali e di difficoltà digestive, si può utilizzare un cucchiaio di curcuma in una tazza di acqua calda bevendola a piccoli sorsi.

Lo zenzero, il toccasana che arriva da Oriente

Pianta originaria dell’Asia, è utilizzata da millenni in cibi e bevande per le sue indiscutibili proprietà digestive, diuretiche e antibatteriche. Queste caratteristiche sono state evidenziate in numerosi studi clinici, che hanno confermato gli usi tradizionali di questa meravigliosa spezia. Nella moderna fitoterapia lo zenzero è consigliato in presenza di difficoltà digestive accompagnate da bruciori di stomaco, nausea ed eruttazioni. I gingeroli, ovvero le oleoresine responsabili del sapore pungente dello zenzero (il cui meccanismo d’azione non sarebbe da ricercare a livello del sistema nervoso centrale, ma in un’azione a livello locale), svolgono una marcata e documentata azione antiemetica. Si ritiene che questa proprietà sia dovuta a un miglioramento della motilità intestinale. Alcuni studi hanno indagato l’efficacia dello zenzero nel controllo della nausea post operatoria e sembrerebbe addirittura più efficace rispetto ai trattamenti convenzionali. Ad esempio, l’utilizzo di 1000 mg/die di estratto di zenzero su un gruppo di donne (80 per la precisione) ha evidenziato, rispetto al gruppo placebo, una significativa riduzione della sintomatologia: la nausea, infatti, si è manifestata solo nel 30% dei soggetti femminili rispetto al 57,5% del gruppo che aveva assunto il placebo. Non solo, sembra che lo zenzero sia inoltre in grado di ridurre l’intensità e la durata degli attacchi.

Utilizzare quotidianamente zenzero durante la stagione fredda può aiutare l’organismo a ridurre la sintomatologia dolorosa a carico dell’apparato osteoarticolare e non solo. Quest’azione è attribuibile all’inibizione della ciclossigenasi e della 5-lipossigenasi, i due enzimi che portano alla formazione delle molecole infiammatorie.

Possiamo aggiungere lo zenzero alle tisane di fine pasto, oppure consumarlo per promuovere la ripresa e la risposta immunitaria durante le infezioni a carico non solo del tronco respiratorio, ma anche intestinale.

La cannella, una delizia anti-colesterolo

Infine, ecco le proprietà della deliziosa cannella, albero originario del Ceylon, dello Sri Lanka e dell’India. Si utilizza la corteccia del fusto e dei rami, privata delle parti più esterne e superficiali. Questa spezia svolge un’azione antibatterica e antifungina e promuove i processi digestivi (favorendo lo svuotamento gastrico e proteggendo lo stomaco dai danni dell’iperacidità). È inoltre antispasmodica, carminativa e antiossidante, e in grado di abbassare la febbre.

Nella cannella è stato individuato il polifenolo MHCP, a cui è stata attribuita la proprietà ipoglicemizzante. Il MHCP mima l’azione dell’insulina e, oltre ad essere sinergico con essa, ne attiva i recettori a livello cellulare. È stato condotto uno studio per dimostrare gli effetti benefici della cannella sulla salute, prendendo come campione 60 persone di mezza età affette da diabete di tipo 2. I partecipanti sono stati suddivisi in 6 gruppi: una metà ha assunto dosi di estratto di cannella via via crescenti ( il gruppo 1 assumeva 1 g/die, il gruppo 2 assumeva 3 g/die e il gruppo 3 6g/die), mentre gli altri solo dei placebo. La ricerca ha dimostrato che, dopo 40 giorni, in chi aveva assunto la cannella si poteva riscontrare una riduzione del 18-29% della media della glicemia a digiuno, del 23-30% del livello di trigliceridi, del 7-27% del colesterolo LDL e del 12-63% del colesterolo totale.

Nel gruppo placebo, invece, non sono stati osservati cambiamenti significativi.

La cannella si rivela ottima durante l’inverno grazie alle documentate azioni antibatteriche. I primi studi sul suo potere battericida risalgono addirittura al 1887. Fu un certo Chamberland ad individuare le capacità di eliminare i patogeni o di inibirne la replicazione, senza compromettere negativamente sulla flora batterica simbiotica dell’intestino umano. Infine, recenti studi svolti in vitro hanno dimostrato la capacità di inibire lo sviluppo dell’Helicobacter Pilori, agente responsabile di gastriti e ulcere.

La cannella in polvere, grazie al suo inconfondibile gusto dolce, può aiutarvi a ridurre la quantità di zucchero nella preparazione di dolci. Ottima per le mele cotte in acqua (adatte soprattutto alle persone che lamentano stipsi e gonfiori intestinali) oppure per la preparazione della classica torta di mele.

 

Debora Cantarutti

Divulgatrice scientifica, consulente nutrizionale esperta di nutraceutica e nutrigenomica. Docente per Sapere Academy (Milano) e ricercatrice indipendente Superfoods.  Master in Nutrizione Metodo Molecolare. Ideatrice e responsabile del progetto Scienza&Gusto. Socia del GSA, Giornalisti Specializzati Associati di Milano. 

È membro attivo del progetto Quartieri Tranquilli ideato da Lina Sotis, dove presta attività di consulenza ai cittadini per promuovere il corretto stile di vita in ambito nutrizionale. Relatrice nei showcooking organizzati per Expo 2015 e per la Milano Food Week.